Anche nel mese di dicembre il Teatro Cantiere Florida offre un’ampia scelta di spettacoli.
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Venerdì 6 dicembre ore 21.00
Upon the hearing of certain dissonances & midnight snack
Azione, scenografia di Silvia Costa. Suono di Claudio Rocchetti.
Produzione: Xing/Raum
Silvia Costa e Claudio Rocchetti presentano in anteprima per il Teatro Cantiere Florida il secondo capitolo del dittico ispirato alla figura della poetessa italiana Amelia Rosselli.
Se in Midnight Snack viene incorporato il suo sguardo inquieto che non trova una collocazione, sempre oscillante tra un dentro e un fuori, il giorno e la notte, la realtà e il sogno, in Upon the hearing of certain dissonances, ci spostiamo fuori dai muri di quella dimensione intima, attraversiamo quegli spessori domestici per dare concretezza alle voci di quell’allucinazione notturna. La poesia della Rosselli diventa un sistema di pensieri e di suoni che se da una parte produce gesti di choc, dispendio di energia e brividi corporei, dall’altra si fa labirinto sonoro dell’inconscio, dove attraverso l’uso di suoni qualsiasi, vocali, oggettuali, picchiati, strusciati e registrati, il grido disperato e fragile della fanciulla si fa urlo spietato del mostro.
Midnight Snack è un’intensificazione di azioni e trame che si accendono quando tutto intorno tace e dovrebbe riposare. È un’attività inappropriata, un’affamata pulsione adolescenziale che si nutre saccheggiando selvaggiamente la cattedrale poetica eretta da Amelia Rosselli, poetessa della ricerca, che ha fatto del verso un problema musicale, del contenuto una pulsione psichica. Le chiediamo che ci dia parola. Pensiero, corpo, suono. Entriamo di soppiatto nei suoi urti e allarmi, nei suoi collassi e controlli, nel suo territorio di allucinazione. Ci facciamo trascinare in una vertigine linguistica e dei sensi che deforma, corrode, spacca, intacca con acidi la fotografia del reale. Incorporiamo il suo sguardo inquieto che non trova una collocazione, sempre oscillante tra un dentro e un fuori, il giorno e la notte, la realtà e il sogno. Nella notte immobile qualcuno veglia. Si nutre, pensa, parla, prepara, costruisce, si ferma, si affanna.
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Giovedì 12 e venerdì 13 dicembre ore 21.00
Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove da Anton Cechov
Uno spettacolo di Il Mulino di Amleto. Regia di Marco Lorenzi
«La vita! Perché non viviamo come avremmo potuto?»
Una finestra aperta su un Čechov quasi sconosciuto. Platonov è il fallimento dell’utopia del suo giovane autore che vuole raccontare la vita cogliendone appieno i più profondi meccanismi. Il suo sforzo s’infrange contro la vita stessa e l’impossibilità di coglierla nella sua interezza in un dramma teatrale.
L’azione si svolge nella tenuta caduta in disgrazia di Anna Petrovna. In una calda estate trascorrono le vuote serate di una serie di personaggi tra cui il maestro elementare Platonov, conteso tra la moglie Sasha, la stessa padrona di casa e la giovane Sofja. Una festa sopra la tragedia, per personaggi insolitamente comici malgrado l’insostenibile solitudine e l’inconsistenza della loro ricerca di amore.
Generalmente considerato come “non rappresentabile”, Platonov è un gigantesco affresco composto da brandelli di scene, dialoghi, personaggi che cercano un senso a quello che senso non può avere. Un grande e meraviglioso affresco incompiuto. Questo è Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove: un’opera non finita per esseri umani non finiti, incompleti, incerti, resi fragili dal loro “voler essere” che si scontra inevitabilmente con ciò che sono nella realtà. Come noi.
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Mercoledì 18 dicembre ore 21.00
4 John
Uno spettacolo di Erika Silgoner
per cinque danzatori. Musica John Cage.
Omaggio al geniale compositore americano del Novecento John Cage. Uno studio sul suono, sull’assenza di suono e sulle reazioni al suono stesso.
L’uso dell’istintività legata al movimento è̀ di basilare importanza nella costruzione di questa piece. Il danzatore percorre dei binari già tracciati, ma le varianti, in mano al pubblico alle sue reazioni volontarie e involontarie, rendono lo spettacolo sempre onesto e mai realmente replicabile. Lo spettatore, più che mai parte attiva all’interno dello spettacolo, vive anch’esso dinamiche contrapposte: dapprima verosimilmente insicuro rispetto a reazioni istintive che potrebbero essere giudicate “disturbanti” per lo spettacolo stesso, soffoca il proprio istinto all’azione, quasi a non assumersi responsabilità, rapidamente, non appena si accorge di essere “ospite” gradito, accetta con entusiasmo di diventare parte attiva nel dialogo. L’opera è un’analisi ironica e divertita sull’attuale condizione culturale con un retrogusto di amarezza e disillusione per la mollezza dell’uomo che ci permette ad abituarci al tutto, anche alla totale assenza di cultura.
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Maggiori informazioni su: ww.teatroflorida.it
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Il Teatro Cantiere Florida è una residenza creativa multipla del Comune di Firenze, sostenuta dalla Regione Toscana che offre una programmazione che spazia dalla sperimentazione al teatrodanza, dalla nuova drammaturgia agli spettacoli per ragazzi.
Le rassegne speciali, i progetti interdisciplinari, i laboratori di guida alla visione e i percorsi di alta formazione fanno dello spazio, collocato nell’Oltrarno fiorentino, uno dei più dinamici opifici creativi presenti nel territorio nazionale. Collaborando con alcune degli organismi più interessanti del panorama artistico italiano ed internazionale, propone il meglio della nuova drammaturgia e danza contemporanea.
Informazioni sul teatro:
TEATRO CANTIERE FLORIDA
via Pisana 111/r, Firenze
tel. 055/7135357 – www.teatrocantiereflorida.it
Ingresso a prezzo ridotto per i Soci