La ripresa dell’associazionismo dopo la liberazione, l’attacco scelbiano delle case del popolo, la costituzione dell’Arci
Con la caduta del fascismo e la liberazione dell’Italia anche le libere forme associative riprendono vita; la lotta di Liberazione aiuta anche la ritessitura dei legami popolari fondati sulla solidarietà e la mutualità.
Fermenti culturali nuovi, impegno sociale riemergono con forza e dimostrano che il fascismo non è riuscito, nonostante tutti i mezzi impiegati, a cancellare i patrimonio associativo e culturale costruito dal movimento operaio tra la metà dell’800 e l’inizio del nostro secolo.
Con la Liberazione vengono riattivate anche le SMS, i circoli e le case del popolo. In città e nei paesi “le ex case del fascio” divengono subito centri di vita politica, ospitano i partiti politici, senza distinzione alcuna, e le associazioni di ogni tipo. Tornano ad essere baluardo in difesa delle libertà riconquistate e cellule vitali per la ripresa della vita democratica.
Una vasta azione di mobilitazione vede impegnati i cittadini per il restauro e la ristrutturazione degli immobili fortemente danneggiati sia dall’incuria in cui erano stati lasciati negli ultimi anni del fascismo, sia dalla guerra, sia dall’occupazione di alcuni di essi da parte degli eserciti angloamericani.
Con grande slancio popolare partono sottoscrizioni per l’acquisto di materiali edili, arredi, suppellettili, mentre vengono prestate tante ore lavorative volontarie gratuite. In questa fase venne sottovalutato l’aspetto proprietario degli immobili, dimenticando che, con la caduta del fascismo, automaticamente le Stato era divenuto proprietario di tutti i beni mobili ed immobili del regime e quindi anche delle sedi associative.
Un’iniziativa lungimirante fu quella della SMS Affratellamento, che permise ai soci di rientrare in possesso legalmente della propria sede, attraverso la richiesta tempestiva al Tribunale di Firenze dell’annullamento della donazione fatta a suo tempo al fascismo. Nella maggioranza dei casi questo non avvenne, ed il contenzioso verso lo Stato durerà a lungo e sarà utilizzato pretestuosamente per giustificare gli attacchi polizieschi alle case del popolo durante il periodo.
Sul finire del 1947 con la rottura dell’unità antifascista e successivamente con il successo elettorale della DC del 18 aprile 1948, anche le case del popolo subiscono attacchi da parte della burocrazia statale al servizio del governo centrista, sia attraverso la richiesta di restituzione degli immobili al Demanio di Stato, sia con l’obbligatorietà di adesione all’ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori), costituito formalmente con Decreto Ministeriale del 22 settembre 1945, di fatto il cambiamento di denominazione dell’Opera Nazionale Dopolavoro fascista.
Il clima politico contrassegnato da un rozzo anticomunismo, da tentativi di limitazione della democrazia e della libertà, determinano un irrigidimento dei circoli e delle case del popolo, con momenti di giusta difesa e resistenza, ma anche con episodi di chiusura settaria.
L’attacco al movimento associativo entra nella fase più acuta nel 1953, dopo la sconfitta della DC e i suoi alleati (la Legge Truffa, fatta per ottenere un premio maggioritario non passò). La risposta del movimento operaio è forte e decisa in particolare in Emilia e Toscana. Con il lavoro volontario e le sottoscrizioni centinaia di nuove sedi vengono costruite in pochi anni, altre vengono difese strenuamente con azioni legali e con iniziativa politica.
Nella provincia di Firenze dal 29 aprile 1953 al 5 marzo 1955 vengono eseguiti 23 sfratti forzosi, mentre dal 1945 al 1956 vengono costruite 168 nuove case del popolo.
Il movimento di resistenza alle vessazioni poliziesche induce a molti sodalizi e al ritorno alle tradizionali forme autonome dell’SMS con “disobbedienza” alle regole imposte dall’ENAL (salvo rispettare quelle amministrative per poter ottenere le licenze per bar, spacci, mense, ecc.).
Matura così l’idea di costituire una organizzazione nazionale di tutti i circoli,case del popolo, SMS che si riconoscono negli ideali e nei valori democratici antifascisti delle forze politiche di sinistra. In alcune province italiane, con particolare impegno di Firenze, si formano “alleanze” tra i circoli e nel 1956 si costituiscono in “Alleanza per la Ricreazione Popolare”.
Un comitato nazionale di iniziativa promosso con particolare vigore dai circoli di Bologna, Firenze, Novara, Pisa e Torino indice il convegno “Per una Convenzione Nazionale della Ricreazione”.
Il Convegno si svolge a Firenze in Palagio di Parte Guelfa il 25 e 26 maggio 1957 con grande partecipazione di intellettuali, politici e rappresentanti dei circoli. Il Convegno si conclude con l’approvazione dello Statuto della costituenda “Associazione Ricreativa Culturale Italiana” (ARCI) e con l’elezione del primo organismo dirigente nazionale.
L’Arci nasce essenzialmente come organizzazione di difesa, come un atipico sindacato del movimento associativo della sinistra, ma si pone subito intenti e contenuti per l’utilizzazione del tempo libero dal lavoro, per una vasta azione culturale.
Dall’atto costitutivo dell’Arci:
“… la Convenzione Nazionale per la Ricreazione …. ha deliberato tra l’altro di dar vita ad una associazione a carattere nazionale la quale abbia per fine il miglioramento della salute fisica e l’elevazione morale ed intellettuale dei lavoratori, nonché la loro assistenza nel campo sociale mediante attività di carattere ricreativo, educativo, culturale, turistico, sportivo, assistenziale e previdenziale …. al fine in particolare della miglior utilizzazione del tempo libero dal lavoro e ciò in base ai principi degli articoli 1, 2, 3, 4, 18 della Costituzione della Repubblica Italiana …”.
Principali eventi (cronologia)
1945: Riprende la vita democratica, i lavoratori riprendono possesso delle sedi di SMS, circoli e case del popolo occupate dai fascisti.
1946: Decreto Ministeriale che trasforma l’Opera Nazionale Dopolavoro (OND) in Ente Nazionale Assistenza Lavoratori (ENAL).
1948/53: Azione repressiva delle forze di polizia e apparati dello Stato per togliere ai lavoratori le case del popolo, i circoli e le SMS.
1955: Trasformazione dell’ENAL con l’approvazione ministeriale del suo primo Statuto.