Feroce critica della classe politica del suo paese, colpevole di non aver mai veramente tagliato col passato nazista, Piazza degli Eroi (Heldenplatz) è l’ultima piéce teatrale dello scrittore e drammaturgo austriaco Thomas Bernhard. Considerato uno dei più grandi scandali teatrali nella storia dell’Austria del dopoguerra e scritto nel 1988, il testo è una sorta di testamento teatrale. Il titolo – riferito alla piazza in cui nel 1938 Hitler annuncia l’Anschluss – dà un tempo e uno spazio specifico alla critica che Bernhard muove alle strutture autoritarie e della classe politica austriaca, che reputa ancora profondamente legate al passato nazista. Gli spettatori che assistono a Piazza degli Eroi capiscono subito che l’azione si svolge in una qualsiasi piazza da comizio, di una qualsiasi città d’Europa. In Piazza degli Eroi l’Austria di Bernhard è luogo concreto e metaforico, che il regista, sceneggiatore e scrittore siciliano Roberto Andò vuole rappresentare per denunciare l’«ottusa brutalità che vede avanzare», in un’azione che si svolge in una piazza qualsiasi di una qualsiasi città d’Europa.
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