Il campo profughi di Shu’fat si trova a nord della città di Gerusalemme ed è circondato dal Muro di Separazione israeliano ed è confinante con alcuni insediamenti illegali israeliani. UNRWA stima che a Shu’fat vivano circa 25.000 rifugiati in uno spazio di circa 0,2 km quadrati. Tutte le organizzazioni che lavorano nel campo profughi stimano che la reale popolazione che vive a Shu’fat arrivi almeno a 80.000 persone. Circa il 20% della popolazione del campo ha tra i 6 e i 18 anni d’età. Anche a Shu’fat la repressione delle forze di occupazione israeliana si è intensificata molto e non passa settimana senza nuovi scontri nel campo; solo due settimane fa un bambino di 13 anni è stato ucciso da un cecchino israeliano.
IL PROGETTO – A Shu’fat collaboriamo dal 2015 con il Palestinian Child Center (PCC). Questa organizzazione è l’unica organizzazione per bambine/i nel campo profughi. Le attività che svolgeremo con questo progetto avranno l’obiettivo di promuovere l’autodeterminazione femminile e il rispetto di genere al gruppo di beneficiari/e.
Il progetto si svilupperà attraverso un programma formativo della durata di 6 mesi rivolto a 10 studenti e 15 studentesse della scuola UNRWA del campo profughi e alle loro madri.
Attraverso la realizzazione di laboratori a cadenza settimanale verranno realizzate attività per generare confronto, conoscenza e elaborazione sui temi della parità di genere con l’obiettivo di implementare la parità di genere in tutte le istituzioni locali e favorire meccanismi di empowerment delle donne. I/Le beneificiari/e durante i workshop approfondiranno il tema della parità di genere legata alla promozione di diritti umani, alla libertà di espressione e alle politiche di equità per poi farsi promotori di incontri con le istituzioni locali.
Al termine del percorso formativo verrà organizzato un tour per i/le beneficiari/e fuori dalle mura del campo di Shu’fat, per alcune/i di loro sarà una delle poche occasioni, se non l’unica, per conoscere i Territori Occupati Palestinesi fuori dal campo.
Il progetto è stato finanziato attraverso la raccolta fondi portata avanti da Arci Firenze con risorse donate da alcune associazioni e circoli, ed altre ne saranno destinate con successive iniziative.