“Guardare Shu’fat dall’alto vuol dire vedere uno spazio chiuso e grigio, con alcune macchie di verde. Ecco, i nostri centri sono quel verde“. Così parlano i rappresentanti del Palestinian Child Center del campo di Shu’fat – l’unico campo profughi all’interno di Gerusalemme. Sheikh Ali Khaled Ali (Direttore), Alkam Mervat Omar (Collaboratrice), Shaikm Ali Shahira Lutfi (Collaboratrice), Mohammad Mahmoud Hamud (Collaboratore) sono ospiti in questi giorni di ARCI Firenze, dove hanno visitato la Casa Del Popolo Casellina e l’ Associazione La Madreterra, mercoledì 3 ottobre dopo aver parteciapato alla manifestazione antirazzista di piazza Santissima Annunziata. Saranno poi giovedì 4 ottobre alla Casa del Popolo di Mercatale e venerdì al Circolo ARCI Bruno Baldini di Barberino di Mugello.
Nelle loro parole, il valore dei progetti di cooperazione internazionale che ARCI Firenze porta avanti in Palestina da anni, di cui gli ultimi due attivati nel campo di Shu’fat “Con l’arte si cresce in campo” e “Coltivare libertà“, in collaborazione proprio con il Palestinian Child Center, l’unica struttura che a Shu’fat si impegna a garantire un futuro diverso ai ragazzi palestinesi a partire dall’attivita culturale: doposcuola, teatro, musica e, nel caso di “Coltivare libertà”, il recupero della cura del verde pubblico come pratica di miglioramento della collettività.
Shu’fat è l’unico campo profughi all’interno di Gerusalemme e secondo l’ONU vi vivono 25000 rifugiati in uno spazio di 2km quadrati. Il sovraffollamento e la violenza permanente dell’occupazione militare israeliana sono la causa di molte problematiche sociali contro cui il PCC si impegna ogni giorno. “Per noi“, continuano i rappresentanti palestinesi, che da martedì 2 a venerdì 5 sono protagonisti di un tour tra i circoli della provincia e presso altre realtà cittadine, partner dei progetti di ARCI Firenze, come Orti DiPinti, “la collaborazione e il sostegno di ARCI Firenze sono fondamentali perché ci permettono di far crescere i nostri progetti, con cui riusciamo ad aiutare bambine, bambini e adolescenti del campo dei percorsi per la loro crescita che li tengano al sicuro, offrendo loro l’opportunità di praticare le arti, lo sport, stando in un luogo protetto, imparando la convivenza pacifica. Il più grande successo che finora abbiamo ottenuto riguarda la formazione di giovani in grado di educare alla pace: molti dei nostri beneficiari (il PCC ospita circa 1000 tra bambini e ragazzi ogni mese) sono diventati poi, crescendo, operatori del centro“.
- Alla sede di Arci Firenze con il presidente Jacopo Forconi
- La manifestazione del 3 ottobre in SS.Annunziata
- La manifestazione del 3 ottobre in SS.Annunziata
- All’Associazione Madreterra
- Alla Casa del Popolo di Casellina