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Congresso ARCI alla Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia

Il Congresso di ARCI Firenze si è aperto venerdì 20 aprile con il ricordo di Idy Diene e con l’appello a rinnovare quotidianamente l’impegno coraggioso di chi difende i diritti, l’antifascismo e l’antirazzismo da parte del presidente uscente Jacopo Forconi. Nella sua relazione introduttiva, il presidente ha tracciato un bilancio dei quattro anni di mandato appena conclusi,passando in rassegna quanto fatto dall’ARCI e quanto ancora resta da fare per “migliorare il nostro associazionismo affinché si possa ripristinare un senso comune che non ci faccia rimanere fermi di fronte alle difficili condizioni che ci si presentano”.
Un intervento, il suo, che ha strappato un lungo applauso alla platea,  con un’analisi della situazione attuale del nostro Paese, inserendolo in un quadro internazionale complesso, di fronte a cui bisogna combattere tanto i populismi quanto, e in maniera netta e ferma, “ogni forma di intolleranza”. Forconi ha richiamato l’impegno a non tollerare e non legittimare a livello istituzionale le organizzazioni fasciste.
Nella prima serata, tanti sono stati i saluti istituzionali portati all’assemblea congressuale: l’assessore alla sicurezza di Palazzo Vecchio, Federico Gianassi, che ha rappresentato la volontà dell’Amministrazione a rafforzare il dialogo con l’Arci, “realtà così rappresentativa e radicata, con una grande capacità di mobilitazione”.

Bernardo Marasco, della segreteria della CGIL Firenze ha parlato invece del percorso comune che CGIL e ARCI conducono da sempre, per costruire insieme il futuro, ricordando come “le società che non si impegnano nella costruzione condivisa del proprio futuro sono quelle in cui ci si chiude, si guarda indietro e si costruiscono muri”. Sull’identità condivisa di ARCI e ANPI si è invece concentrato nel proprio saluto il presidente di ANPI Firenze, Luigi Remaschi, che nel suo accorato intervento ha richiamato “l’appartenenza a una stessa comunità, fondata sul patrimonio etico, morale e civile che ci hanno consegnato i partigiani”.
Luca Svolacchia ha invece portato il saluto di UDU – Unione degli Universitari, ricordando la stretta collaborazione tra l’associazione studentesca e l’ARCI, che da sempre rappresenta un interlocutore fondamentale e offre spazi di democrazia e incontro, oltre che occasioni di crescita e partecipazione.
La serata si è conclusa con il presidente di ARCI Toscana Gianluca Mengozzi che ha augurato un buon lavoro alle delegate e ai delegati del congresso del Comitato di Firenze che, “da solo conta più soci e più basi associative di alcuni comitati regionali, che si distingue per la capacità di curare le proprie basi associative con servizi efficienti, e di porsi come laboratorio produttivo di forme di associazionismo nuove e innovative.”

Nella seconda giornata saranno presentati il video “Rinnovarci”, del regista Antonio Chiavacci e l’antropologo Antonio Fanelli, che racconta la crescita dei circoli animati da giovani gruppi dirigenti e delle nuove forme di associazionismo. Sarà anche presentata la nuova edizione, curata sempre dall’antropologo Antonio Fanelli, che ha coinvolto anche Beppe Vacca dell’Istituto Storico della Resistenza, de “La Fede e la Ragione”, l’autobiografia di Orazio Barbieri che, come ha detto Forconi, “oltre ad essere uno dei più importanti esponenti della Resistenza fiorentina prima e del Partito Comunista poi, è stato uno dei fondatori della nostra associazione. Questo prezioso e poco conosciuto testo racconta ovviamente la vita di Barbieri ma da anche alcuni importanti insegnamenti sul perché e come le persone si debbano impegnare in politica, è quasi un “manuale d’uso” del buon politico, ancora oggi attualissimo nelle forme e nei contenuti, specie quelli riguardanti la nostra associazione“.