In dialogo con Camilla Vivian
Dettagli Evento
Mio figlio in rosa e Lolly e i calzini coi cuori di e con Camilla Vivian dialogano con l’autrice Daria Campriani e Alice Troise di intersexioni <Se non ci fosse stato il mondo
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Mio figlio in rosa
e Lolly e i calzini coi cuori
di e con Camilla Vivian
dialogano con l’autrice Daria Campriani e Alice Troise di intersexioni
<Se non ci fosse stato il mondo esterno, e nel mondo esterno c’ero anche io, Federico sarebbe stato benissimo come era. Noi esistiamo e ci definiamo anche in base al confronto: una persona alta è alta perché in una scala appartiene al gruppo delle persone alte, ma se la scala non ci fosse quella persona sarebbe così e basta. Quando chiedi a Federico: “Tu ti senti maschio o femmina?” lui ti risponde: “Io mi sento io”.>
<Di colpo sentii l’oppressione degli spogliatoi degli sport che Federico non faceva perché non avrebbe saputo dove cambiarsi; dei centri estivi dove rifiutava di andare per non ripartire da zero con bambini e educatori a cui avrebbe dovuto raccontare sé stesso; della spiaggia da cui ci tenevamo lontani perché se no “che costume mi metto”; e il peso di “tutti gli altri da noi” a cui ero davvero stufa di render conto. Noi eravamo nudi in un mondo di persone vestite.>
(Camilla Vivian, Mio Figlio in Rosa, Manni Editori, Lecce, p.49 e pp.171-172).
Camilla ha 46 anni, vive con tre figli dai 15 ai 9 anni, un cane e due gatti. La sua è una famiglia come tante altre, con la particolarità che Federico, il secondogenito, biologicamente maschio, fin da quando ha un anno e mezzo ha manifestato il desiderio e l’esigenza di essere (anche) una bambina: vuole indossare gonne e abiti rosa e sbrilluccichini, preferisce la compagnia di amiche femmine, nei giochi si identifica con le fatine e non con Spider-Man.
E Camilla ha deciso di non ostacolarlo, di mettersi in ascolto, di assecondarlo. Perché così Federico è più felice.
Ha iniziato a documentarsi, a leggere, a trovare in Internet delle storie simili alla sua. Ha scoperto che esiste la ”disforia di genere”, ed esistono bambini/e transgender, gender fluid, gender smoothie, non binari, e altr* ancora. Esistono insomma molte strade in cui si incanalano gli sviluppi atipici dell’identità di genere e Federico percorre la sua.
Con determinazione e delicatezza, e una buona dose di ironia, Camilla racconta la storia di Federico, 9 anni, bambino sereno e consapevole, con i capelli lunghi e lo smalto rosa. Racconta la quotidianità della sua famiglia, con la scuola e la piscina, la spesa, le feste di compleanno, le pressioni del contesto sociale. Racconta i propri dubbi e timori, il suo continuo interrogarsi e cercare di comprendere.
È tutto alquanto complicato, ma di una cosa Camilla è certa: non è la persona non conforme che deve adeguarsi, non sono i genitori a dovere accordare il figlio per proteggerlo, ma sono gli altri che devono imparare a conoscere, capire e accogliere.
✏ Maggiori informazioni:
www.miofiglioinrosa.com
www.genderlens.org
Aperitivo dalle 19:00
Inizio concerto ore 21:30
Ingre
Ora
(Lunedì) 19:00(GMT+00:00)
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